Conoscere i funghi

E’ tempo di funghi e tanti cercatori alzandosi di buon mattino si recano nei boschi o sui prati delle nostre montagne in cerca di funghi.
Sono un modesto cercatore di funghi e vorrei far conoscere la mia esperienza ad altri con la speranza di poter dare ad altri cercatori un modesto ma pratico contributo. Parlare dei funghi in quest’ articolo ed esaminare tutte le specie dei funghi è un po’ difficile, non per i contenuti, ma per la sola ragione che ci vorrebbero tante di quelle pagine che riempirebbero da sole il sito, ma anche tanto tempo che io non ho, chi è interessato a farlo può consultare i tantissimi testi in circolazione. Io, nel limite delle mie conoscenze vorrei soffermarmi solo su alcuni funghi particolari che possono nuocere gravemente alla salute dell’uomo e che ritengo i più importanti e indispensabile da sapere e temere.
Come vi dicevo in premessa chi vi scrive è un cercatore di funghi da tanti anni, ma devo confessarvi con molta franchezza che pur avendo una discreta esperienza, nel momento in cui devo raccogliere e mettere nel cesto un fungo con un carpoforo (corpo fruttifero) particolare, ci penso più di due volte.
Preciso che prima di pulire e cucinare i funghi è assolutamente importante essere sicuro dell loro commestibilità e se non sei sicuro della loro commestibilità bisogna farlo controllare dai laboratori dei distretti sanitari .
Le parti importanti che compongono il fungo sono:
Il cappello: composto dalla cuticola, il colore,il margine del cappello e la carne;
Le lamelle;
Il gambo;
I veli;
La volva e l’anello.
Per riconoscere un fungo è assolutamente necessario conosce questi sei elementi, a cominciare dalle lamelle parte essenziale e primaria per l’identificazione delle diverse specie di funghi.
Vorrei ricordarti che la conoscenza è la madre della ricchezza culturale. Una testimonianza ha un valore nel momento in cui viene messa a disposizione di tutti, mentre diventa inutile se mantenuta solo per se stesso.
Per i miei modesti consigli continua l’approfondimento della conoscenza dei funghi.
I MIEI CONSIGLI PER LA RACCOLTA DEI FUNGHI
Bisogna sapere che la riproduzione dei funghi avviene per mezzo delle spore che possono essere paragonate ai semi dei chicchi di grano. I chicchi del grano, se seminati, si riproducano, così avviene anche per le spore, se le spore hanno la possibilità di uscire dal carpoforo possono riprodursi. Le spore non si vedono a occhio nudo, ma, se riuscissimo a vederle potremmo verificare che da un carpoforo escono, nel giro di poche ore milioni, di spore. Quindi, ritengo che, è obbligatorio fare una raccomandazione a tutti i raccoglitori di funghi di non utilizzare buste o contenitori chiusi ma di utilizzare i famosi cesti di vimini. Un’altra raccomandazione è quella della pulizia sul posto dei funghi; i funghi vanno puliti tutti sul posto della raccolta, quelli non commestibili non vanno presi “a calci” e non vanno divelti.
DOVE RACCOGLIERE I FUNGHI
I funghi crescono da 200 a oltre 2000 metri di altezza, quindi spazio per camminare c’è ne tanto, bisogna solo stare molto attenti, perché, se non sei abituato a camminare, se non sei attrezzato e se non conosci il territorio puoi avere tante sorprese lungo il tuo cammino. Una raccomandazione particolare la faccio per il vestiario, è assolutamente necessario calzarsi con scarpe appropriate, portare con sé sempre un bastone, scrupolosamente di legno, portare con sé un libro dei funghi fatto da esperti, una confezione di siero antiofidico. L’Italia è una nazione dove i funghi possono essere raccolti quasi per tutto l’anno, chiaramente nelle regioni dove piove di meno, c’è meno possibilità di trovare i funghi, quindi si presume che le regioni del nord sono le più ricche di questo vegetale ormai divenuto una parte importante della tavola italiana.
I posti preferiti dei funghi sono quelli dove possono crescere in simbiosi con alcune alberi. Vediamo qui di seguito alcune specie di alberi, dove trovare i funghi.
La quercia, è questa una pianta, dove possono proliferare sia i funghi buoni se non eccellenti come i porcini neri, gli ovuli, sia quelli mortali come le amanite.
L’acacia, sotto questa pianta troviamo, principalmente, dalle parti nostre , (il mezzogiorno) i chiodini.
Il pioppo, essendo questa una tipica pianta che cresce in pianura e fino a una certa altezza possiamo trovare il piopparello , i chiodini e le orecchiette.
Il faggio, è questa una pianta particolare dell’Appennino centrale, la troviamo dagli ottocento metri fino a quote molto alte 1700/1800 metri, in alcune zone più protette dalla stessa natura il faggio può arrivare anche a oltre 2000 metri s.l.m. Sotto questa pianta di latifoglie possiamo trovare, a cominciare dal mese di maggio e fino ad autunno inoltrato e a seconda della stagione, diverse specie di funghi, dal porcino al cortinario,dal boletus edulis alla amanite phalloides , i gallinaccio le russole ecc. Come potete ben costatare qui troviamo l’amanite phalloides, un fungo mortale che può essere confuso con tantissimi funghi in crescita durante la stagione micologica. Più avanti daremo una particolare attenzione proprio a questi funghi che devono essere tenuti ben lontani dalla famosa cesta di vimini.
L’abete, è un albero molto comune lungo la catena Alpina e vegeta sino a 1800 m.s.l. , si distingue per le sue famose “pigne” e per i suoi aghi. Sotto questa pianta nascono i porcini , i gallinaccio, l’Amanita muscaria e tanti altri funghi meno noti.
Castagno, è una pianta diffusissima in Italia, possiamo affermare che siamo il primo paese in Europa ad avere una diffusione così vasta di castagneti. Il castagno può raggiungere fino a trenta metri di altezza e può raggiungere un’età compresa tra i 200 e i 300 anni. Come sapete questa pianta predilige i terreni acidi e zone fresche. Sotto questa pianta nascono tantissimi specie di funghi a cominciare dalle amanite, molto diffuse, i porcini (boletus aereus e boleto edulis) le Russole , i gallinaccio, l’ovulo buono e tante altre specie. La stagione per la raccolta dei funghi sotto i castagneti non è molto lunga, quindi va tenuto sotto controllo il periodo delle piogge. Anche qui troviamo l’amanite phalloides, un fungo, come già detto mortale che va assolutamente evitato.
Per conoscere nel dettaglio l’amanita phalloides, deve essere raccolta e sul posto con le mani ASSOLUTAMENTE PROTETTE (guanti) esaminarla bene, con una lente d’ingrandimento, in tutti i suoi particolari. Chiaramente poi va lasciata dove è stata raccolta. ATTENZIONE !!!(N.B. le mani vanni lavate e ben pulite DOPO IL CONTATTO) Per i meno esperti, è da evitare anche di prenderla con le mani ,si può riconoscere anche non toccandola.Per i meno esperti meglio evitare di toccare il fungo.
Il pino, è una pianta che vive senza problemi in terreni poveri e può oltrepassare i 30 metri di altezza raggiungendo un’età media di 200 anni, non a caso troviamo grandi boschi di pino in montagne ripide e sconnesse. Proprio perché questa pianta nasce e vive in luoghi disconnessi, ci deve far riflettere nel momento in cui usciamo la mattina in cerca di funghi. Durante il cammino in questi boschi è facile trovare dirupi e valichi sconnessi che possono farci trovare in grosse difficoltà, pertanto bisogna fare molta attenzione quando ci troviamo in alta quota, chiaramente questo non vuol dire che in altri boschi possiamo stare a nostro agio, la guardia e l’attenzione a dove mettere i piedi bisogna sempre tenerla alta. Sotto queste piante che nascono fino a 2500 metri s.l.m. possiamo trovare i porcini, le Russole, i Cantharellus, i lattari.
Tralascio altre specie di piante per parlare dei prati, luoghi dove è possibile trovare tantissime specie di funghi. I prati dove poter trovare i funghi, nei diversi periodi della stagione, vanno da altezze basse fino a oltre 2000 metri s.l.m.
Di proposito non ho voluto parlare di alcune specie che comunque nascono da primavera ad autunno nei boschi di latifoglie e di aghifoglie, come la tignosa vignata (amanita rubescens), il cortinario prestante o Cortinarius proestans, Lapacentro buono o Lactarius deliciosus, Boleto appendicolato o boletus fechtneri e altri funghi, perché un po’ più difficile da riconoscere per chi comincia ad andare in cerca di funghi per le prime volte.
La prudenza con questo vegetale non è mai troppa.
LE MIE DIECI REGOLE PER RACCOGLIERE E CERCARE I FUNGHI
- Se durante la notte o nei giorni antecedente la tua programmazione alla raccolta dei funghi, il vento ha soffiato molto forte, forse è bene ripensarci ad andare in cerca di funghi, la raccolta potrebbe essere scarsissima o di poca qualità ed entità.
- Innanzi tutto se non vuoi rimanere con il cestino vuoto, la prima regola del fungaiolo è alzarsi di buon mattino e insieme con altri amici recarsi nei luoghi ben conosciuti.
- Non dimenticare mai che andare in montagna o comunque andare in campagna comporta sempre rischio in più, quindi munirsi di vestiario come da dovere e non dimenticare le autorizzazioni richieste dagli enti preposti.(Io porto con me anche una lente di ingrandimento).
- Una volta arrivati sul posto cercare i funghi nella zona dove ai sempre raccolti altri funghi, il fungo si riproduce in breve tempo.
- Come dicevo prima è assolutamente vietato distruggere i funghi velenosi o non commestibile, perché dove nascono questi, nelle vicinanze si possono trovare i funghi buoni.
- Il fungo non va raccolto appena averlo visto, ma va studiato ed esaminato molto attentamente, perché potrebbe trattarsi di un fungo velenoso. Una volta raccolto va pulito e rivisto con più scrupolosità fin quando non sei sicuro della sua effettiva commestibilità.
- Prima di raccogliere il fungo esaminare molto attentamente tutta la zona intorno al fungo per un metro circa di raggio, ci possono essere sorprese molto dolorose e gravi, come le vipere o altri animali velenosi.
- E’ assolutamente importante non farsi ingannare dal suo profumo o dai suoi colori. I funghi possono assumere colori diversi rispetto al posto, dove nascono.
- E’ inutile raccogliere i funghi marci o in fase di abbondante decomposizione, questi non vanno toccati, ma se volete esaminarli, possono essere raccolti per poi sminuzzarli e lasciarli sullo stesso posto dove sono stati prelevati.
- Non fidarsi mai delle dicerie degli altri, sia per la qualità dei funghi, sia per il luogo e il periodo di raccolta. La qualità del fungo, se non sei in grado di avere la certezza della sua commestibilità, o non li raccogli (ed è questa la migliore scelta da fare), oppure vai nei centri specializzati per il controllo della sua commestibilità. Faccio questa raccomandazione non per una cattiveria nei confronti dell’altro cercatore, ma, solamente perché, l’altro cercatore di funghi, potrebbe essere un principiante e, per dimostrare che lui è un buon conoscitore di funghi, azzarda la risposta e potrebbero esserci problemi seri!! Se non molto gravi!!!
ALCUNE SPECIE DI FUNGHI MORTALI – VELENOSI
I funghi velenosi esistenti in natura sono tantissimi, ma io voglio soffermarmi su alcuni che li ritengo i più velenosi.
AMANITA VERNA (mortale)
ATTENZIONE E’ UN FUNGO MORTALE
La dimensione di questo fungo varia da quattro a otto cm, mentre il colore va dal bianco al bianco rosato. La stagione della sua crescita inizia dalla primavere e finisce all’autunno. Come vedete questo è un fungo che può colpire tutto l’anno, pertanto, nel momento in cui lo trovi e cerchi di raccoglierlo per metterlo nel cestino di vimini devi stare sempre in guardia e all’erta. L’amanita Verna ha un gambo slanciato e cilindro, la sua superficie è dotata di fioccosità. La volva sul fondo del gambo è di colore bianco, mentre l’anello è alto e fioccoso, a volte lo troviamo attaccato al lembo del cappello e a volte è lacerato e in fase di distacco, questa differenza dipende dalla maturazione del fungo. Le lamelle di questo fungo sono fitte di colore bianco e arrotondate al gambo. L’avvelenamento è di tipo mortale e l’effetto si manifesta tardivamente, va quindi assolutamente controllato più volte nel momento della raccolta dei funghi buoni.
Il suo Habitat preferito è nei boschi di latifoglie e conifere ma possiamo trovarlo anche in altri posti. Questo fungo se non controllato attentamente si può confondere con il prataiolo bianco che non ha la volva sotto il gambo, con il bianco acarico che non ha né volva né anello.
AMANITA PHALLOIDES (mortale)
Particolare dell’amanita phalloides (Volva)
Comunemente questo fungo è chiamato anche tignosa verdognola perché il cappello assume il colore verde oliva o verde giallastro e appena nasce è chiuso per poi aprirsi fino a raggiungere una dimensione di diametro che va dai cinque a 14 centimetri circa. Il cappello al centro presenta sempre un colorito molto verde e quando il tempo è molto asciutto è brillante, mentre quando il tempo è umido sembra più viscido.
Il gambo centrale è longilineo e cilindrico a sezione circolare, s’ingrossa dall’alto verso il basso, dove si allarga e da qui si può vedere la volva che avvolge il gambo.(Tenete presente un uovo alla cocca aperto , così si vede la parte inferiore del gambo, non a caso questo fungo viene chiamato dalle parti nostre anche uovo maledetto) .L’anello bianco pendulo si vede come una veste a imbuto. Le lamelle sono bianche, fitte e arrotondate verso il gambo. La carne è bianca e senza particolare odori se non quando comincia a decomporsi. L’habitat preferito di questo malefico – maledetto fungo sono le latifoglie, querce ,castagni e noccioli ma si può trovare anche sotto le piante di aghifoglie e in altri tipi di terreni. Tutti i cercatori di funghi devono stare sempre molto attenti a riconoscere questo fungo perché la sua nascita copre quasi tutto il periodo estivo ed è di una velenosità mortale con un periodo di latenza lungo. Questo fungo si può confondere con l’amanita citrina, con l’amanita caesarea quando è in fase di nascita, anche se l’amanita caesarea (detto ovulo buono) è riconoscibile per la su aureola di colore arancione (ben visibile quando è in stato di avanzamento).
(Ovolaccio,ovolo malefico,tignosa rossa) (molto velenoso)
Questo fungo ha Il cappello molto caratteristico in quando si presenta con alcune chiazze bianche, che possono andare via con la pioggia, ha il colore brillante e va dal rosso a giallo arancione, mentre il gambo è bianco con un anello appariscente anch’esso bianco. Le lamelle sono bianche, mentre con il passare del tempo diventano gialline, sono panciute, fitte e piuttosto larghe. E’ un fungo carnoso e leggermente viscido, tagliato, sotto la cuticola del cappello si vede per un tratto il colore giallastro, non ha odori né sapori. Questo fungo è abbastanza tossico e può creare dei problemi abbastanza gravi, quindi va assolutamente tenuto in debita considerazione. Il suo habitat preferito è nei boschi di conifere e latifoglie ma possiamo trovarlo anche in altri terreni, i cercatori di porcini lo trovano molto spesso vicino al boletus edulis la sua crescita va dal mese di giugno al mese di novembre.
CORTINARIUS ORELLANUS (detto comunemente cortinario orellano) ATTENZIONE E’ UN FUNGO MORTALE
Il cortinarius orellanus (cortinario orellano) è un fungo che deve essere assolutamente conosciuto dai raccoglitori di funghi perché è uno dei funghi che fa parte di quelli che appartengono alla massima pericolosità (fungo mortale). Una possibilità per poterlo riconoscere è quella del colore rossiccio mattone del cappello e delle lamelle. Questo fungo ha il cappello quasi a forma arrotondata e a volte anche irregolare e al centro e un po’ rialzato. La carne è bianco giallo e può diventare come il colore della ruggine. Le lamelle sono larghe e spaziose e un po’ arrotondate verso il gambo, il colore delle lamelle è uguale a quello del cappello. Il gambo cilindrico è di colore giallastro ruggine. Questo fungo provoca un avvelenamento gravissimo (mortale) che si manifesta dopo tantissimi giorni (alcuni testi parlano dai tre a quattordici giorni) molto più lungo di quello delle amanite. Questa specie di funghi cresce su tutto il territorio nazionale e il suo periodo va dall’inizio dell’estate all’autunno. Il suo habitat preferito è per i terreni a reazione acida ma si trova anche sotto le querce i pini ed altri ed altre piante. Il cortinarius orellanus si può scambiare con altri suoi simili della stessa famiglia ma anche con altri funghi in stato di decomposizione.
Altre specie di funghi velenosi saranno trattate nella seconda parte, ma in attesa di conoscerli e parlarne insieme , ancora una volta raccomando a tutti i raccoglitori di funghi di fare molta ATTENZIONE!!! Quando!: nel momento della raccolta, prima di metterli nella cesta.
Questo articolo “parliamo di funghi” non ha carattere scientifico, ma è solo una raccolta di conoscenze dirette da parte del cercatore. Il testo è solo indicativo e senza nessuna pretesa o impegno al rispetto di quanto descritto.
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Amanita caesarea ( Ovolo buono)
Al secondo post continueremo a parlare dei funghi velenosi, a presto e grazie per la visita.
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